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Laboratorio di produzione

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Campo Ligure (Genova)

Quarat´anni di artigianato nella filigrana

Situato a in Piazza Martiri della Benedicta n° 11 a Campo Ligure, in Provincia di Genova, uno dei Borghi più Belli d'Italia ed unico centro rinomato e riconosciuto sin dal diciottesimo secolo per la produzione della Filigrana, lo Show room di GIERRE offre un panorama completo di prodotti in filigrana d'argento, ma anche di gioielleria in argento ed in oro. Il punto vendita si trova al piano terra di un'antica palazzina nel cuore del centro storico, che ospita nei due piani superiori gli uffici, il magazzino e il laboratorio.
La scelta e le proposte così numerose nella gioielleria, filigrana e oggettistica merita un viaggio dedicato, anche per l'esperienza dei titolari nella scelta e personalizzazione di un regalo.
Per acquisti, personalizzati nella manifattura e materiale usato, è preferibile un appuntamento.

Storia di un´arte

I primi gioielli in filigrana si pensa risalgano al 2400 a.C. Alcuni capolavori in filigrana furono ritrovati nel tesoro di Priamo, ultimo re di Troia. Nella nostra penisola l'arte della filigrana venne importata sin dal lontano VIII sec. a.C., ad opera degli Etruschi, maestri insuperati nella tecnica della granulazione: il fissaggio mediante saldatura di minuscoli granelli d'oro o d'argento su di una lastra dello stesso materiale. Nel Medioevo l'arte del filogranato attraversò fulgidi momenti ad opera dei Vichinghi, dei Veneziani e degli Arabi di Sicilia. Nel Rinacimento approdò anche in Toscana, come testimoniò Benvenuto Cellini. Nel frattempo in Cina, Russia, India e Persia vennero prodotti splendidi manufatti in filigrana. Nel Settecento i "fraveghi" liguri eseguirono pezzi di squisita fattura. Ma fu sopratutto l'Ottocento il secolo di grande rilancio della filigrana d'argento e ovunque nacquero laboratori specializzati. Nel i884 Antonio Oliveri, già dipendente di un laboratorio di filigrana in Genova, a seguito di un'epidemia di colera che colpì la città, aprì il primo laboratorio di filigrana a Campo Ligure. Fu subito imitato da altri artigiani e in breve tempo fiorirono a Campo ligure oltre trenta laboratori artigiani. 

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TRAFILATURA

Dopo la fusione, le verghe in metallo nobile vengono fatte passare attraverso un macchinario per essere assottigliate, fino alla sezione di 2 mm. Per ottenere maggior malleabilità le verghe vengono riscaldate (ricottura) al limite della temperatura di fusione. Il prodotto, sempre più simile a un filo, viene ulteriormente trafilato mediante il passaggio attraverso fori graduati le cui superfici sono coperte da diamante industriale (rubini) in modo da ottenere la sezione desiderata.

TORCITURA

E' l'operazione che permette di assemblare in una lunga treccia due distinti fili d'argento realizzando così il "filo granato".

LAMINAZIONE

Un apposito macchinario, il laminatoio a rulli piatti, appiattisce il filo granato conferendogli l'aspetto dentellato e granuloso tipico della filigrana.Da qui il termine filigrana, come dice la parola stessa, composta da "fili" e "grana". Il filogranato ottenuto (filo coppella) viene piegato o avvolto intorno a se stesso, per ottenere forme atte al riempimento di un'ossatura che costituisce il disegno dell'oggetto fatto di filo singolo di sezione maggiore (scafo).

Lavorazione della filigrana

L'oro e l'argento, metalli particolarmente duttili, si prestano per la lavorazione della filigrana. Il gioiello in filigrana è  eseguito con fili del metallo prezioso in modo da formare svariati motivi decorativi, sorretti da un filo più spesso che ne costituisce la struttura portante.

Le principali fasi attraverso cui si sviluppa la lavorazione della filigrana sono: fusione - trafilatura - torcitura - laminazione - scafatura - riempitura - assemblaggio e rifinitura.

SCAFATURA

Utilizzando fili di maggior consistenza, l'artigiano sagoma l'oggetto in base al disegno voluto. Durante questa operazione l'abile filigranista si avvale di particolarissimi strumenti da lui stesso ideati e costruiti: la scaletta e i legnetti.

SALDATURA DELLO SCAFO

Lo scafo, dopo la modellazione con i legnetti o la scaletta e la rifinitura con le bruscelle, viene saldato affinchè mantenga la sua forma e possa accogliere al suo interno la riempitura.

RIEMPITURA

Lo scafo, debitamente saldato, viene riempito con minutissime forme e strutture (rizzetti, panetti, resche,ramette  etc.) ottenuti dalla lavorazione dei sottilissimi fili precedentemente ritorti e laminati, attraverso l'abile impiego di particolari pinze (bruscelle) che coadiuvano la lavorazione prettamente manuale del filo granato svolta sulla tipica piastrella in ceramica (ciapella). Successivamente l'oggetto viene nuovamente saldato in piano, in modo da unire la riempitura con la scafatura. 

ASSEMBLAGGIO E FINITURA

Dopo un processo di pulitura dalle scorie della saldatura, le varie parti dell'oggetto vengono assemblate e viene data loro una foggia tridimensionale, con l'ausilio di pinze o particolari piatre in acciaio (bottoniere) con le quali si ottiene l'imbottitura a forma semisferica, a margherita, a setella ecc. Successivamente vengono saldati i semilavorati (maglie, chiusure ecc.), ed infine all'imbiancatura finale, con l'utilizzo del forno e immersioni in acidi. La produzione attuale si avvale di processi di finitura alternativi: argentatura, rodiatura, placcatura oro, smaltatura, ossidazione galvanica. Si passa poi all'ultima fase con l'eventuale applicazione di pietre semipreziose o zirconi.